Le palpebre sono essenziali per proteggere i nostri occhi, ma possono essere affette da varie patologie che causano dolore e alterazioni estetiche. Disturbi come calazio, ptosi, entropion, ectropion e distichiasi sono comuni e richiedono attenzione medica. Parliamo di queste condizioni con il dottor Claudio Ernesto Lucchini, oculista in Humanitas Mater Domini e Humanitas Medical Care Arese, per comprendere meglio le cause e i trattamenti disponibili.

Che cos’è il calazio e come si cura

Il calazio è un’infiammazione delle ghiandole tarsali nella palpebra. Questa condizione provoca gonfiore e dolore localizzato, rendendo la zona colpita rossa e ispessita. Il calazio è spesso confuso con un orzaiolo, ma a differenza di quest’ultimo, non è causato da un’infezione batterica e tende a essere meno doloroso. Il calazio può comparire su entrambe le palpebre, ma è più comune sulla palpebra superiore. Quando si forma, può interferire con la visione se è abbastanza grande da premere sull’occhio, causando ulteriore disagio.

Trattamenti non chirurgici

Nelle fasi iniziali, l’applicazione di calore sulla palpebra colpita può ridurre significativamente il disagio. Le buste di gel riscaldabili, disponibili in farmacia, sono ideali per questo scopo. Il calore aiuta a sciogliere il materiale sebaceo bloccato nelle ghiandole tarsali, favorendo il drenaggio. Oltre al calore, massaggiare delicatamente la palpebra può aiutare a sbloccare le ghiandole. Se il calazio persiste dopo una settimana di trattamento con pomate antibiotiche e cortisoniche, potrebbe essere necessario un intervento medico per risolvere completamente il problema.

Intervento chirurgico

La rimozione del calazio è una procedura semplice che si svolge in anestesia locale. L’oculista pratica una piccola incisione per drenare il contenuto del calazio, alleviando immediatamente il gonfiore e il dolore. Dopo l’intervento, la ferita viene disinfettata e medicata con una pomata antibiotica per prevenire infezioni. La tecnica congiuntivale interna evita la necessità di suture, rendendo l’intervento meno invasivo e accelerando il processo di guarigione. Nella maggior parte dei casi, il paziente può tornare alle normali attività quotidiane entro un paio di giorni.

Ptosi palpebrale: cause e trattamenti

La ptosi è il cedimento della palpebra superiore, che può limitare il campo visivo del paziente. Questa condizione può colpire individui di tutte le età, sia bambini che adulti, e può interessare una o entrambe le palpebre. La ptosi può svilupparsi gradualmente nel tempo o comparire improvvisamente, influenzando non solo l’estetica del viso ma anche la qualità della visione. Nei casi più gravi, la palpebra può coprire completamente l’occhio, causando problemi significativi alla vista.

Cause della ptosi

La ptosi congenita è causata da muscoli elevatori poco sviluppati alla nascita. Questo tipo di ptosi è presente fin dalla nascita e può essere associato ad altri problemi oculari. Negli adulti, la ptosi è spesso il risultato del distacco o dell’indebolimento dell’aponeurosi del muscolo elevatore della palpebra superiore, una condizione nota come ptosi aponeurotica. Tra le altre cause troviamo traumi oculari, interventi chirurgici precedenti come la rimozione della cataratta, tumori oculari che interferiscono con il funzionamento del muscolo elevatore, l’uso prolungato di lenti a contatto rigide e malattie sistemiche come il diabete.

Trattamento della ptosi

La chirurgia è spesso necessaria per correggere la ptosi e prevenire l’ambliopia, una condizione che può ridurre permanentemente la vista se non trattata tempestivamente. L’intervento chirurgico, che dura circa 45 minuti, viene eseguito in anestesia locale negli adulti. A seconda della causa della ptosi, il chirurgo può effettuare una plicatura, una resezione o un reinserimento del tendine del muscolo elevatore. Dopo l’intervento, è comune avvertire un lieve gonfiore e lividi, ma questi sintomi tendono a scomparire rapidamente. L’intervento non richiede ricovero ospedaliero, e la maggior parte dei pazienti può tornare a casa lo stesso giorno.

Entropion: sintomi e trattamento

L’entropion si verifica quando il bordo della palpebra si arrotola verso l’interno, facendo sì che le ciglia sfregino contro la cornea. Questo contatto può causare gravi irritazioni e danni alla cornea, portando a sintomi fastidiosi e potenzialmente gravi. La condizione è più comune tra gli anziani e può essere temporanea o permanente. L’entropion può influenzare significativamente la qualità della vita, causando disagio costante e aumentando il rischio di infezioni oculari.

Sintomi dell’entropion

I sintomi principali dell’entropion includono fotofobia (sensibilità alla luce), occhi rossi e lacrimazione eccessiva. Il contatto costante delle ciglia con la cornea può anche causare una sensazione di corpo estraneo nell’occhio, provocando ulteriore irritazione e disagio. Nei casi più gravi, l’entropion può causare ulcerazioni corneali, che richiedono un trattamento immediato per prevenire danni permanenti alla vista. La condizione è spesso associata a blefarospasmo, una contrazione involontaria dei muscoli della palpebra.

Trattamento chirurgico

Il trattamento dell’entropion è generalmente chirurgico e mira a ripristinare la normale posizione della palpebra, prevenendo ulteriori danni alla cornea. L’intervento viene eseguito in anestesia locale e consiste nel riposizionare i tessuti della palpebra per evitare che si arrotolino verso l’interno. Dopo l’intervento, è comune avvertire un leggero gonfiore e arrossamento, ma questi sintomi tendono a risolversi rapidamente. Le suture vengono rimosse dopo una o due settimane, e la maggior parte dei pazienti sperimenta un notevole miglioramento del comfort e della salute oculare.

Ectropion: cause e rimedi

L’ectropion è una condizione in cui la palpebra inferiore si rivolge verso l’esterno, impedendo la corretta lubrificazione della cornea. Questa anomalia può causare irritazione e secchezza oculare, aumentando il rischio di infezioni e altre complicazioni. L’ectropion può essere particolarmente problematico, poiché interferisce con la funzione protettiva della palpebra, esponendo l’occhio a ulteriori danni e disagi.

L’ectropion è solitamente causato dall’indebolimento delle strutture palpebrali dovuto all’età. Con il passare del tempo, i legamenti e i muscoli che sostengono la palpebra possono perdere tono e forza, permettendo alla palpebra di allontanarsi dall’occhio. Altre cause possono includere cicatrici dovute a ustioni o interventi chirurgici, neoformazioni voluminose che deformano la palpebra, e danni al nervo facciale che compromettono il controllo muscolare. In alcuni casi, l’ectropion può essere il risultato di condizioni congenite presenti dalla nascita.

Trattamento dell’ectropion

Il trattamento dell’ectropion richiede un intervento chirurgico per riallineare la palpebra inferiore, riportandola a contatto con il bulbo oculare. L’intervento, eseguito in anestesia locale, mira a migliorare la funzione della palpebra e a prevenire ulteriori danni alla cornea. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un innesto di pelle per fornire supporto aggiuntivo alla palpebra. Dopo l’intervento, è comune avvertire un leggero gonfiore e arrossamento, ma questi sintomi tendono a scomparire rapidamente.

Distichiasi: identificazione e trattamento

La distichiasi è una condizione in cui le ciglia crescono in direzione del bulbo oculare, causando dolore e potenziali danni alla cornea. Questo disturbo può essere congenito o acquisito, e può interessare sia la palpebra superiore che quella inferiore. La distichiasi può causare gravi disagi, poiché le ciglia in posizione anomala irritano costantemente l’occhio.

I sintomi principali della distichiasi includono dolore oculare, arrossamento dell’occhio e lacrimazione eccessiva. Il contatto continuo delle ciglia con la cornea può causare una sensazione di corpo estraneo nell’occhio, aumentando il disagio. Nei casi più gravi, la distichiasi può portare a ulcerazioni corneali, che richiedono un trattamento immediato per prevenire danni permanenti alla vista. La condizione può essere complicata da precedenti interventi chirurgici o traumi alla palpebra.

Soluzione chirurgica

L’intervento chirurgico è l’unico trattamento efficace per la distichiasi. La procedura, eseguita in anestesia locale, consiste nella rimozione o nella ridistribuzione delle ciglia anomale per evitare il contatto con la cornea. L’intervento può essere delicato, soprattutto se ci sono stati precedenti tentativi di trattamento che hanno lasciato cicatrici o coagulazioni delle ciglia. Nonostante ciò, la chirurgia offre un sollievo significativo dai sintomi e aiuta a prevenire ulteriori danni alla cornea. La maggior parte dei pazienti può tornare alle normali attività quotidiane entro pochi giorni dall’intervento.