Cos’è che rende il gombo un alimento tanto prezioso da meritare un’intera trattazione? In che modo questo ortaggio dalla forma curiosa e dal sapore intenso può arricchire le nostre tavole e deliziare i nostri palati? Come ha fatto ha conquistare i cuochi con la sua versatilità?
Le risposte a questi quesiti cruciali saranno svelate in questo articolo che si prefigge di fare luce su ogni aspetto di questo eccezionale ingrediente.
Cosa tratteremo
Il gombo e la sua storia
Il gombo è una pianta erbacea annuale dalle origini antichissime. Noto anche con il nome di “ochra” o “bamia”, Questa succulenta prelibatezza, appartiene alla famiglia delle Malvaceae, la stessa che comprende il cotone e l’ibisco.
La denominazione scientifica è Abelmoschus esculentus. I suoi frutti, di forma affusolata e buccia liscia, sono ciò che comunemente si intende con il termine “gombo”.
Questi ortaggi dalla consistenza viscosa e croccante sono dotati di numerosi piccoli semi neri al loro interno.
Sebbene oggi sia diffuso in tutto il mondo, specie nelle cucine creole e cajun, il gombo ha origini antichissime risalenti all’Africa tropicale.
Come una farfalla esotica che ha spiccato il volo per diffondere il suo incanto in terre lontane, ha viaggiato attraverso i secoli e le culture, arricchendosi di nuovi significati e utilizzi ma restando fedele alla sua natura multiforme.
Quali sono le proprietà ed i benefici del gombo
Il gombo è una miniera di sostanze benefiche per l’organismo. Le sue carnose bacche racchiudono al loro interno preziosi nutrienti che apportano molteplici vantaggi al nostro benessere. Ma quali sono nello specifico i superpoteri di questo ortaggio? E in che modo contribuisce al mantenimento della nostra salute?
Come prima cosa possiamo dire che è ricchissimo di acqua, fino al 90%, il che lo rende ideale per idratare l’organismo e favorire la diuresi. In più è una buona fonte di fibre, capaci di regolare l’intestino e ridurre l’assorbimento di zuccheri e grassi. Non mancano sali minerali come potassio, calcio, ferro e fosforo, vere e proprie pietre miliari per il metabolismo cellulare.
Infine contiene discrete quantità di vitamine A, C e K che svolgono un’azione antiossidante e rinforzano le difese immunitarie. Insomma, il gombo è un jolly della salute, un asso nella manica da calare nei momenti di bisogno.
Come utilizzare il gobbo in cucina
In cucina il gombo è un ingrediente duttile e versatile, capace di adattarsi alle preparazioni più diverse e di esaltare ogni piatto con la sua inconfondibile nota aromatica. Ma come esaltarne al meglio il sapore? E quali abbinamenti si sposano meglio con l’intenso retrogusto di questo ortaggio? Se il gombo potesse parlare, probabilmente direbbe “lasciatemi libero di spaziare!”.
Ed effettivamente, le possibilità di utilizzo del gambo sono pressoché illimitate. Si presta ad essere saltato in padella, stufato, fritto, gratinato, messo in insalata, usato per zuppe, vellutate e persino dolci. Il gombo può essere abbinato a carne, pesce, verdure, cereali e persino frutta. Insomma, spazio alla creatività e liberate la vostra vena culinaria con il magico gombo!
Controindicazioni ed effetti collaterali del gombo
“Troppo di tutto fa male”, recita un antico adagio. E questo vale anche per il gombo, nonostante i suoi tanti benefici. Ma quali sono gli effetti collaterali che si possono manifestare con un consumo eccessivo di questo ortaggio? E in che casi è meglio evitarlo o limitarlo? Addentriamoci in questo spinoso argomento per scoprire luci e ombre di questo straordinario alimento.
Potrebbe provocare un leggero rigonfiamento dello stomaco, ed una eventuale flatulenza, a persone che siano particolarmente sensibili, a causa del suo elevato contenuto di fibre.
Senza contare che, contiene piccole quantità di solanina, sostanza che può avere effetti irritanti sull’apparato digerente in dosi eccessive.
Per questo motivo, chi soffre di colon irritabile dovrebbe consumarlo con moderazione. Attenzione anche all’interazione con farmaci, questo ortaggio, può potenziare l’azione di medicinali fluidificanti e diuretici, con conseguente rischio di disidratazione. In poche parole, come per ogni prelibatezza, anche con il gombo è bene non esagerare e gustarlo nelle giuste quantità per evitare spiacevoli sorprese.
Bene alla fine del nostro viaggio gastronomico possiamo affermare che: il gombo si è rivelato un alimento dalle mille sfaccettature.
Con le sue caratteristiche è in grado di esaltare numerose preparazioni, dall’antipasto al dolce, con la sua inconfondibile nota aromatica. Che siate chef provetti o semplici appassionati di cucina, questo magico ortaggio saprà sorprendervi e soddisfare ogni vostro desiderio culinario.
Sperimentatelo dunque senza timori e buon appetito!