Estate fa rima con sole, ma anche con rischi che troppo spesso sottovalutiamo. Tra questi, il melanoma è il più insidioso: un tumore cutaneo aggressivo che si manifesta in modo subdolo e può colpire in qualsiasi momento della vita. E no, non compare sempre dove ci aspettiamo.
Le nuove ricerche mettono in luce aspetti sorprendenti: non colpisce uomini e donne allo stesso modo, cresce tra i giovani, e negli over 80 sta vivendo un’impennata preoccupante. È quindi il momento giusto per fermarsi, informarsi e imparare a riconoscere il pericolo prima che sia troppo tardi.
Cosa tratteremo
Il melanoma non ha un solo volto
A differenza di altri tumori della pelle, il melanoma può nascere anche in zone del corpo non direttamente esposte alla luce solare. Non si limita ai nei, e spesso si presenta come una semplice macchia scura, apparentemente innocua. È causato da una mutazione dei melanociti, le cellule che producono la melanina, ed è capace di evolversi molto rapidamente.
Nonostante la genetica e lo stile di vita abbiano il loro peso, il sole resta il principale indiziato. Secondo Cancer Research UK, circa l’87% dei casi è legato all’eccessiva esposizione ai raggi UV, spesso sottovalutata anche in giornate fresche o nuvolose. Il messaggio è chiaro: non serve andare in spiaggia per mettersi a rischio.
Schiena contro gambe: il melanoma gioca a nascondino
Uno degli aspetti più sottovalutati del melanoma è la sua distribuzione anatomica, che cambia a seconda del sesso. Negli uomini, tende a comparire sul busto, in particolare su schiena, torace e addome. Le donne invece devono prestare particolare attenzione agli arti inferiori, in particolare alla zona compresa tra i fianchi e i piedi.
Queste differenze non sono casuali: hanno a che fare con le abitudini di esposizione al sole. Gli uomini, ad esempio, trascorrono più tempo a torso nudo durante le attività all’aperto, mentre le donne scoprono maggiormente le gambe nei mesi caldi.
Questo dettaglio, apparentemente secondario, può fare la differenza nella diagnosi precoce, perché se ci si concentra solo sulle aree “classiche”, si rischia di ignorare segnali importanti.
Una malattia che colpisce sempre più spesso
Chi pensa che il melanoma sia un problema solo per chi ha superato una certa età dovrebbe rivedere le proprie convinzioni. Oggi, l’età media delle diagnosi si sta abbassando. Gli ultimi dati mostrano una crescita del 7% dei casi tra i 25 e i 49 anni, ma è negli over 80 che si registra l’aumento più impressionante: +57% in un solo anno.
Questo incremento riguarda anche i paesi con sistemi sanitari avanzati, come il Regno Unito, dove il numero totale dei casi è salito a livelli record, superando le 21.000 diagnosi previste nel 2025.
La motivazione? Da un lato, una maggiore consapevolezza e capacità di intercettare il tumore in fase iniziale. Dall’altro, uno stile di vita più spensierato, spesso inconsapevole dei danni a lungo termine provocati dal sole, soprattutto se ci si espone senza protezione adeguata.
Proteggersi davvero: più che una raccomandazione, un’urgenza
La prevenzione non può essere ridotta a un semplice consiglio estivo. È una vera e propria strategia di protezione quotidiana. Scottarsi, anche una sola volta ogni due anni, triplica il rischio di sviluppare melanoma. Questo significa che anche chi si espone raramente al sole non può considerarsi al sicuro.
Per questo motivo è essenziale modificare alcune abitudini. Limitare il tempo trascorso al sole nelle ore centrali della giornata, scegliere indumenti leggeri ma coprenti, indossare un cappello e usare sempre una protezione solare con SPF30 o superiore sono accorgimenti che fanno la differenza. E no, le lampade abbronzanti non sono un’alternativa più sicura: sono altrettanto dannose, se non di più.
Occhi aperti: ascolta la tua pelle
La prevenzione non si ferma alla crema solare. È fondamentale anche osservare con attenzione la propria pelle. Ogni cambiamento deve essere considerato un segnale d’allarme: un neo che si modifica, una macchia che cresce, una ferita che non guarisce. Sono tutti indizi che meritano l’attenzione di uno specialista.
Non è necessario essere esperti per fare un primo controllo: basta uno specchio, buona luce e un pizzico di attenzione. Ma se qualcosa non ti convince, non aspettare: una visita dermatologica può salvarti la vita. Il melanoma, se individuato nelle fasi iniziali, ha altissime probabilità di guarigione. Ma se trascurato, può diventare letale in tempi brevi.
Il sole non è un nemico, ma va trattato con rispetto
Demonizzare il sole sarebbe un errore. Fa bene all’umore, stimola la produzione di vitamina D e ci accompagna nei momenti più belli dell’anno. Ma va gestito con responsabilità. Il melanoma è un nemico silenzioso, che spesso colpisce senza preavviso e in punti inattesi. Eppure, nella maggior parte dei casi, è evitabile.
Basta imparare a convivere con il sole con maggiore consapevolezza. Prendersi cura della pelle non è solo una questione estetica, ma una vera e propria scelta di salute. E non bisogna aspettare l’estate per farlo.
La vera abbronzatura è quella della consapevolezza
In un’epoca in cui la salute è al centro delle nostre priorità, ignorare il melanoma significa sottovalutare un pericolo concreto. E se è vero che non possiamo smettere di vivere all’aria aperta, è altrettanto vero che possiamo farlo in modo più intelligente.
Imparare a proteggersi, osservare i segnali, fare controlli regolari: queste sono le vere abitudini che fanno la differenza. Perché il melanoma non fa sconti, ma con le giuste precauzioni, possiamo tenerlo lontano dalla nostra vita.